lunedì 27 giugno 2011

Facebook ti odio, poi ti amo, poi ti odio, poi ti apprezzo [cit. Elio e le Storie Tese - Discomusic]

Non si dovrebbe mai scrivere sulla cresta di un'onda emotiva, come non si dovrebbe mai avere sottomano il cellulare quando il Cuba Libre scorre a fiumi e mandare sms idioti a mezza rubrica, pure a quei contatti registrati come "Lavoro", e di cui poi pentirsi è un tutt'uno. Ma tant'é, vivere secondo le regole non è il mio forte.




Da qui questo blog, in cui voglio sviscerare vizi e virtù di Facebook. La vita ai tempi di Facebook. Già. Perché non possiamo far finta di nulla, questo sito, pardon, questo social network, ci ha cambiato la vita. Pure la mia. Che forse non ne avevo tanto bisogno, visto che sono mamma da 5 mesi freschi ed un tantinello la mia vita è già cambiata per questo. 
Per quanto si voglia fare gli snob e si dichiari stra-convinti che "ah, ma io ho il profilo ma non lo guardo mai" tutti siamo contagiati dalla mania voyeuristica di Facebook. Già perché Facebook solletica i nostri istinti più sordidi, in primis quello di farsi gli affari degli altri: prima si spiava dalle finestra in casa d'altri, adesso lo si fa dalla finestra sì ma di un browser, attraverso i pezzettini di sè che la gente dissemina in forma di post, note, link e foto pubblicate.
E chi dichiara di non farlo mente sapendo di mentire. Chi è d'accordo con me?

Nessun commento:

Posta un commento